Smartphone o PC lenti ? Può essere colpa dei Bitcoin!

di | 18 Aprile 2018

Avete notato un problema nei vostri PC o smartphone, che nelle ultime settimane sono rallentati stranamente o si surriscaldano in modo anomalo? Scoprite di quale assurdità potreste essere diventati vittima, prestate molta attenzione a quello che stiamo per dirvi perché farete fatica a crederci, potreste essere dei minatori di Bitcoin a vostra insaputa !

Sappiate che lo smartphone lento o PC affaticato potrebbe non dipendere né da voi né da virus o altre anomali. Senza che ve ne siate accorti, infatti, qualcuno potrebbe sfruttare tutta la potenza dei vostri smartphone o PC per fare ‘mining‘, cioè l’estrazione di criptovalute. Scoprite come sapere se siete vittima di questa anomalia e scoprite come difendervi.

La pratica del ‘mining’ di criptovalute, come avrete visto a Le Iene, ha bisogno di sfruttare un enorme potenza di calcolo ottenibile unendo in parallelo decine, se non centinaia di computer, schede video e altri device elettronici come appunto gli smartphone o i tablet, anche di ignari sconosciuti.

Ovvio che qualche furbo potrebbe aver escogitato la possibilità di sfruttare la potenza di PC e smartphone altrui, stabilendo di ‘appoggiarsi’ a server esterni per estrarre le criptovalute più comuni (quindi non i famosi Bitcoin, ma, ad esempio, i nuovi Monero, ByteCoin e AEON). In alcuni casi, ci sono dei professionisti che effettuano ‘mining’ per conto terzi e che offrono a tutti noi di metterci a loro disposizione mediante l’utilizzo gratuito di app, che altrimenti sarebbero a pagamento, in cambio noi dovremmo cedere parte della potenza dei nostri cellulari p PC e questo di cui parliamo possiamo definirlo ‘cryptomining etico’, con la reciproca collaborazione di entrambe le parti, purtroppo sappiate che questo non avviene quasi mai, e si sfruttano PC e smartphone mediante malware nascosti, senza che l’utente ne sia consapevole.

Nelle ultime settimane il fenomeno dell’accesso abusivo a cellulari e PC pare stia dilagando, complice l’enorme mole di denaro che si può ottenere dall’estrazione dei bitcoin, stando alle ultime notizie, il mining abusivo colpisce soprattutto i cellulari e tablet Android, anche se iPhone e Mac non sono di certo immuni. Chi fa cryptomining abusivo prende di mira in particolare i server di Windows, Oracle e Amazon e chi li utilizza potrebbe ritrovarsi a ‘ospitare’ involontariamente gli estrattori di bitcoin. Il fulcro di questo fenomeno illegale è CoinHive, attivo dallo scorso anno ed in grado di estrarre criptovalute direttamente da un qualsiasi browser. La pericolosità di CoinHive sta nel fatto che è difficile scovarlo in azione, ma occorre prestare attenzione anche ai pop-under, molto simile al pop-up ma più nascosto, perché si posiziona sotto la barra delle applicazioni e lavora di nascosto, all’insaputa dell’utente.

Come sapere se qualcuno rallenta il nostro smartphone per estrarre Bitcoin?

Ma adesso vediamo come fare a capire se qualcuno sta sfruttando la potenza di calcolo dei nostri smartphone o PC per estrarre Bitcoin e altre criptovalute? La cosa principale da fare è quella di far caso ad un comportamento anomalo della ventola del nostro PC, ma il consiglio è quello di aprire il task manager (gestione attività) di Windows o l’activity monitor di Mac per controllare se vi sono dei picchi anomali di utilizzo sia del processore che della ram da parte di servizi anomali o strani. Se credete di aver trovato un’attività insolita, che sfrutta molta potenza del CPU, interrompete subito il servizio. Ovviamente il consiglio è quello di ricorrere a specifici strumenti come gli antivirus, AdBlock Plus e AdGuard, estensioni di Google Chrome come No Coin e Miner Block, ma anche End Point Protection, un software pubblicato da Malwarebytes.

Se notate rallentamenti strani e surriscaldamento di smartphone e PC fate attenzione perché potreste essere vittima dei minatori abusivi di Bitcoin

 

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