Come prevedere i terremoti. Un giorno potrebbe essere possibile

di | 12 Settembre 2016

Sapevate che ci sono degli scienziati che stanno studiando come prevedere i terremoti, analizzando diversi fattori che potrebbero far presagire una scossa sismica? E sapete che possiamo aiutarli con un piccolo contributo a raggiungere al più presto questo risultato fondamentale per salvare vite umane?

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I recenti avvenimenti che hanno scosso l’Italia centrale, hanno segnato le coscienze del popolo italiano e non solo, purtroppo il recente terremoto che ha distrutto Amatrice, Arquata e Pescara del Tronto non saranno gli ultimi terremoti che avverranno in Italia, paese notoriamente ad alta pericolosità sismica, soprattutto nelle zone appenniniche e alpine.

Per favore, leggete con attenzione questo articolo e capirete perché è fondamentale effettuare una piccola donazione, libera a questo link della Associazione iAReSP per lo studio dei precursori sismici e per creare un’allerta terremoti sul territorio italiano, continua a leggere e capirai molte cose sui terremoti e sugli studi che cercano di prevederli, se vuoi saperne ancora di più puoi visitare il sito della Associazione iAReSP Project a questo link, ricco di informazioni, statistiche ed aggiornamenti in tempo reale sugli ultimi terremoti registrati in Italia.

Ogni qualvolta che si verifica un terremoto si parla della possibilità di prevederlo, al fine di poter salvare vite umane, per arrivare all’obiettivo di anticipare, anche di qualche secondo, il verificarsi di una scossa sismica dobbiamo affidarci agli scienziati che stanno studiano i precursori sismici, ossia quell’insieme di fenomeni che verificandosi dovrebbero preannunciare un imminente terremoto.

Avrete sentito parlare spesso del radon, soprattutto in occasione del tragico terremoto dell’Aquila, il radon, un gas naturale che si sprigiona dal sottosuolo e che potrebbe comportarsi in modo anomalo in prossimità di un terremoto, se adeguatamente rilevato, monitorato e studiato potrebbe essere un precursore sismico, ma non esiste solo il radon…

Per poter portare avanti il loro progetto, gli scienziati hanno necessità di impiegare fondi per acquisire le strumentazioni necessarie per studiare i precursori sismici.

Un ottimo progetto, nato proprio a ridosso del disastroso terremoto aquilano, è il “Tellus Project – Ricerca Scientifica Multidisciplinare Precursori Sismici”, un pool di studiosi che studia i precursori sismici, i terremoti infatti sono fenomeni fisici, le tecniche da attuare per poter cercare di prevedere un terremoto sfruttano approcci geofisici, sismologici, campi magnetici, campi elettrici e geodesia. Diversi tipi di gas presenti nel sottosuolo esalano da faglie attive, pertanto dei processi geodinamici nel sottosuolo possono indurre anomalie nelle emissioni di questi gas (tra i quali il radon), variazioni della temperatura e livelli delle acque, conducibilità elettrica e molto altro.

Pertanto è opinione degli scienziati che qualsiasi anomalia osservabile prima di un terremoto potrebbe essere utilissima per uno studio dei precursori sismici e quindi della possibilità di prevedere i terremoti.

Tutti conoscerete il Radon (222Rn), gas considerato un precursore dei terremoti. Se volete saperne di più sappiate che si tratta di un gas inerte generato dal decadimento radioattivo del Radio (226Ra) nella catena di decadimento dell’Uranio. Variazioni di concentrazione di Radon, sia in acqua che al suolo, associati ad attività sismica sono noti da oltre cinquant’anni.

Nel lontano 1966 in Russia fu osservato un incremento di concentrazione di Radon nelle acque di un pozzo prima del terremoto di Tashkent. Nel 1974 fu installata la prima stazione sotto terra per studiare la relazione fra emissione Radon e terremoti. Da allora, le variazioni di concentrazione di Radon nel suolo e nelle acque sotterranee sono considerate come potenziali precursori dei terremoti.

Lo scopo della ricerca del team di ricercatori della “Tellus Project – Ricerca Scientifica Multidisciplinare Precursori Sismici” è quello di verificare le relazioni tra le variazioni geochimiche e il processo geodinamico nelle aree soggette a studio e che possono generare forti terremoti, pertanto uno studio che riuscisse a prevedere i terremoti sarebbe in grado di salvare moltissime vite umane, se pensiamo che stati di allerta potranno essere diramati via smartphone, sfruttando sistemi come app dedicate e Telegram.

Le stazioni di monitoraggio dei precursori sismici

Il progetto “Tellus Project” è ambizioso ma realistico, infatti fino ad oggi nessuno studio si è concentrato su una specifica area del territorio utilizzando un elevato numero di stazioni di rilevamento dei precursori sismici.

Per uno studio accurato dei precursori sismici, il team di ricercatori della “Tellus Project” ha stabilito che ogni zona monitorata debba rientrare in un’area di circa 625 Km2 (25x25Km) sulla quale saranno installate 16 stazioni di rilevamento ad una distanza di circa 5 Km una dall’altra. Tali distanze potranno variare in funzione di studi geologici o ad oggettiva difficoltà di installazione.

Le aree individuate in Italia sono 21 e ognuna di queste costituirà una Rete Locale caratterizzata da una sigla. Ognuna delle 16 stazioni costituenti la Rete Locale avrà una sigla costituita dalla sigla della Rete Locale più tre lettere identificanti il comune di appartenenza.

Ogni stazione sarà dotata della seguente strumentazione:
– Sismografo triassiale
– Sensore a Soglia Differenziata
– Radonometro con camera a ioni
– Radonometro con cella di Lucas
– Centrale rilevamento campi elettrici
– Centrale rilevamento Protoni
– Centrale meteo
– Telecamera ad ottica vibrazionale

Grazie all’utilizzo dei Sismometri, si darà vita ad una Rete Sismometrica di altissimo profilo. L’elevato numero di stazioni e la vicinanza degli strumenti consentirà agli scienziati di studiare la microsismicità locale, oltre che ricavare dati estremamente precisi sulla localizzazione ipocentrale, anche di terremoti con magnitudo vicina allo zero.
Sarà inoltre fondamentale individuare i meccanismi focali degli eventi sismici, per poter studiare in modo più approfondito i dati rilevabili come precursori dei terremoti. I dati raccolti saranno messi a disposizione degli enti che ne faranno esplicita richiesta.

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Schema che mostra la collocazione delle stazioni dedite alla rilevazione dei precursori sismici

Quali strumenti sono utili allo studio dei precursori sismici ?

La Centrale Meteo per lo studio dei dati climatici, interni ed esterni, della stazione di monitoraggio, infatti variazioni delle emissioni dei gas dal sottosuolo possono essere influenzate, anche dalla pressione atmosferica e dalla temperatura.

Il Radonometro comunicherà la concentrazione di Radon in tempo reale, la misura viene effettuata a circa 3 metri sotto il piano del terreno. I dati dei 16 radonometri, costituenti la Rete Locale, come da foto sopra, saranno analizzati da un programma, che individuerà eventuali anomalie, in tal modo gli studiosi saranno in grado di verificare in tempo reale ogni variazione significativa della concentrazione di Radon, allertati anche da un sistema automatico di allarme. Il software sarà in grado anche di analizzare contemporaneamente i dati di più Reti Locali, per uno studio ad ampio spettro.

La tecnologia con Telecamera Vibrazionale sarà usata soprattutto su edifici sensibili e su animali. Attraverso la Telecamera Vibrazionale si potranno misurare le micro vibrazioni degli edifici, utili per la verifica della stabilità, grazie alla loro risposta in frequenza a seguito di sollecitazione sismica. Sugli animali, invece, è possibile studiarne lo stato di stress come studio del precursore dei terremoti, è voce di popolo ma ha anche un fondamento scientifico, che gli animali avvertano un imminente terremoto, studiare come facciano potrebbe essere una svolta per gli studi scientifici sui precursori sismici. Non a caso, questa stessa tecnologia è già studiata in diversi paesi del mondo a scopo antiterroristico.

Il Sensore a Soglia Differenziata ha la funzione dell’Early Warning System, data la sua capacità di rilevare unicamente e senza bisogno di filtri le Onde Sismiche. Il sensore rileva l’intensità al suolo nel luogo ove è installato e, a livelli di soglie prestabilite, è in grado di emettere immediatamente un segnale di pre-allerta e/o di allerta, anticipando l’arrivo dell’onda di superficie di diversi secondi, che possono sembrare pochi ma sono fondamentali per potersi mettere in salvo nell’imminenza di un terremoto.

Oltre alle misurazioni da terra, prevediamo anche l’utilizzo di diversi dati satellitari, per un’analisi di diversi fattori che possano condurre ad una precisa correlazione di elementi fisici e chimici che si manifestano in prossimità di un terremoto.
La rete sismometrica, denominata “Seismic Network Aracne Tellus”, fornirà una rilevante mole di dati dettagliati e precisi precisi, grazie ai quali sarà possibile disegnare i piani di faglia interessati da terremoti.

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Quando l’ambizioso progetto dell’Associazione iAReSP sarà completato, ossia quando le 308 stazioni saranno tutte attive e funzionanti, i dati potranno essere utilizzati per lanciare un “allarme sismico”.

Sarà infatti possibile, grazie al riconoscimento dell’arrivo delle onde P, calcolare in tempo reale i dati parametrici del terremoto ed inviare un allarme in specifiche zone attorno all’epicentro ed in base alla magnitudo, prima dell’arrivo delle successive onde S portatrici del tremore e distruzione.

Considerando l’elevatissima velocità delle onde sismiche (da 3 a 7 Km/sec circa), potranno beneficiare dell’allarme zone sempre più lontane dall’epicentro del sisma.

Degno di nota è il servizio di notifiche in tempo reale di tutti i terremoti italiani grazie all’App Telegram per PC, Tablet, iPhone, Anforid e Mac cercando il bot: @earthquaketellusbot e quindi avviando il servizio.

In conclusione, sappiate che lontano da occhi indiscreti, lontani dalle polemiche che ogniqualvolta di verifica un terremoto imperversano furiose, (si pensi solo alle responsabilità sulle costruzioni non a norma, sulle ristrutturazioni non adeguate, sugli sprechi ecc.ecc.) ci sono degli scienziati che dedicano la loro esistenza allo studio e, auspichiamo, alla scoperta di come prevedere un terremoto per mezzo dei precursori sismici, e per far questo c’è bisogno di un piccolissimo aiuto da parte della popolazione italiana, effettuando una donazione a questo link per donare alla Associazione iAReSP Tellus Project (anche solo 2 euro sono fondamentali, ma se potete donare qualche euro in più, la scienza ve ne sarà grati).
Se proprio non vuoi o non puoi donare, potresti condividere questo articolo utilizzando i tasti social e di condivisione WhatsApp, e ricorda che nessuno può dirsi al sicuro dai terremoti, purtroppo…

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